In questo post parliamo di 10 fattori SEO on-page e di come possono aiutarti a migliorare il posizionamento del tuo sito se curata a dovere.
Come ben sai nella SEO ci sono 200 fattori e più che incidono sul ranking del sito. Alcuni di questi fattori hanno a che vedere con le singole pagine web. Entriamo nel vivo dell’argomento.
Che cos’è il SEO on-page?
Per SEO on-page ci si riferisce al modo in cui si cura l’ottimizzazione delle singole pagine web in modo da migliorarne il posizionamento nella SERP e guadagnare traffico organico.
Il punto di partenza per fare sì che una pagina web si guadagni e si meriti il rispetto di Google è, da un lato, la qualità del contenuto che deve essere di alto valore e assolutamente originale (non scopiazzato di qua o di là) e, dall’altro, l’ottimizzazione dei seguenti elementi:
- Meta Title (titolo SEO)
- Titoli di intestazione (tag h1, h2, h3)
- Immagini: tag alt
Ovviamente questo potrebbe non essere sufficiente se il sito non fosse autorevole e affidabile. Qualità dei contenuti, autorevolezza e affidabilità uniti all’ottimizzazione dei fattori SEO on-page possono invece fare la differenza.
Come mai il SEO on-page è così importante?
Il SEO on-page contiene gli elementi fondamentali affinché Google e altri motori di ricerca possano capire quale argomento stai trattando nel tuo sito web o nel contenuto di una singola pagina web.
Inoltre identifica se quella pagina web è rilevante e pertinente con la query (parola o frase chiave) digitata dall’utente.
Negli ultimi anni gli algoritmi stanno diventando sempre più sofisticati e prestano molta attenzione sia alla pertinenza che alla semantica delle pagine web presenti nella SERP.
Ma cosa è in grado di fare esattamente Google con i suoi algoritmi?
- E’ in grado di comprendere esattamente ciò che le persone che fanno una ricerca stanno cercando quando digitano una parola o frase chiave a coda lunga
- E’ in grado di restituire esattamente i risultati di ricerca che sono maggiormente attinenti e che soddisfano maggiormente l’intento di ricerca dell’utente. Gli intenti di ricerca possono essere di tipo navigazionale, transazionale o informativo. Spesso possono essere anche un mix.
Come puoi adeguarti allo sviluppo dei motori di ricerca e curare meglio la SEO on-page?
Devi analizzare il tuo sito web e il contenuto delle tue pagine accertandoti che esso sia ottimizzato seguendo le linee guida di Google.
Cosa devi valutare in questa analisi? Sia il contenuto visibile al visitatore che quello invisibile all’utente ma fondamentale per i motori di ricerca. Mi spiego meglio.
Contenuto visibile agli utenti o visitatori della pagina
- testo
- immagini
- video
- audio
Ciò che è visibile solo ai motori di ricerca
- codice HTML
- tag HTML
- dati strutturati
Alcuni pensano di poter ignorare semplicemente la cura dei fattori SEO on-page per dare la priorità alla SEO off-site (link building). Ma non è esattamente così.
I fattori di posizionamento vanno curati nel loro insieme. Non si può dare priorità solo ad alcuni per trascurare completamente gli altri.
Se vuoi veder salire di posizionamento le pagine del tuo sito web o del tuo blog devi fare uno sforzo consapevole e molto probabilmente sarai premiato.
In questa guida cercherò di spiegarti gli aspetti più importanti della SEO on-page.
Ci sono almeno 10 macro aree che possono contribuire notevolmente a migliorare i tuoi contenuti e aumentarne l’autorevolezza. Se riesci a rendere un articolo veramente autorevole è molto probabile che tu possa vederlo salire nel posizionamento delle chiavi che ti interessa far salire.
Posizionare ogni singolo articolo è fondamentale anche e sopratutto se il tuo sito o blog ha lo scopo di vendere prodotti o offrire servizi e consulenze.
Un articolo posizionato porta traffico e il traffico genera conversioni e quindi più contatti, più vendite, più richieste di preventivi e più consulenze.
Ora vediamo questi 10 aspetti da non trascurare.
1.Autorevolezza (fattore EAT)
Mai sentito parlare dei Quality Rater di Google? Essi usano un framework fornito da Google per valutare siti web, contenuti e pagine web nel loro insieme. Le parole d’ordine sono 3:
- autorevolezza
- competenza
- affidabilità
Google ci tiene tantissimo, e a ragione, che i siti web forniscano ai visitatori contenuti di alto valore e di qualità e fa in modo che si aggiudichino le posizioni migliori e maggiormente invidiate.
Non fa una piega no? Ci si guadagna le prime posizioni per merito e vince il contenuto migliore. (Ovviamente altro discorso per le Google Ads. In quel caso è il budget investito a fare la differenza).
I contenuti di bassa qualità dovrebbero ottenere meno visibilità con un posizionamento inferiore (onestamente in alcuni settori non è sempre così).
Quindi il rapporto fra quello che Google stima come contenuti di alto valore e quello che viene mostrato nei risultati di ricerca è intrinseco.
Perciò ricorda, come se fosse il primo comando scritto nella Bibbia della SEO, che competenza, autorevolezza e affidabilità devono essere al primo posto nella tua strategia SEO.
Google ha sempre avuto un debole per i contenuti di qualità, ma negli ultimi anni per sopravvivere nella SERP è diventato vitale fornire un livello di qualità ancora maggiore. Come mai?
Considera che, ad oggi, il web è diventato sovraffollato di contenuti e c’è una competizione per guadagnarsi i primi posti che prima non c’era.
Serve davvero stabilire dei criteri rigorosi e Google lo sta facendo per classificare i siti. Ma cosa più importante è fondamentale che, quando cercano qualcosa, gli utenti di Google trovino risposte soddisfacenti da siti che siano realmente competenti.
D’altra parte, Google è anche un business e vive grazie alle tantissime persone che ogni giorno si affidano al suo motore di ricerca. Quindi, amici miei, priorità ai contenuti autorevoli!
2. Il title (tag del titolo)
Il primo dei fattori SEO on-page di cui parliamo è il title. Serve a fornire uno spunto o indizio da fornire al motore di ricerca per comprendere il topic o l’argomento del sito o della pagina è il “tag title”.
Questo tag non è visibile all’utente sulla pagina web, ma viene inserito nel codice HTML ed è visibile al motore di ricerca quando scansiona la pagina.
Vedi l’esempio fotografico. In questo caso puoi vedere nel codice sorgente della pagina la stringa che riguarda il title dell’articolo che sto scrivendo.
Puoi provare anche tu! Basta che clicchi col pulsante destro del mouse sulla pagina web che stai leggendo. Ti si apre una finestra con varie voci, scegli la voce “visualizza il codice sorgente”. Per cercare il title basta che premi da tastiera il tasto ctrl + f o se usi il Mac il tasto cmd + f. Ti si aprirà, in alto a destra, una finestra di ricerca dove puoi scrivere. Scrivi title e si evidenzieranno in giallo tutte le parti del codice dove compare questa parola.
Ora però forse ti chiedi perché questo title è così importante. Lo è non solo perché, come ho già scritto sopra, serve come primo indizio per far capire a google il topic della pagina, ma sopratutto perché è una delle prime cose che vedi sulla pagina dei risultati di ricerca dopo aver scritto una frase chiave.
Vedi l’esempio fotografico e te lo spiego.
La frase che ho scritto è “calcolo del page rank”. I primi tre risultati sono Wikipedia, Studio Samo e la pagina del mio sito che trattava questo argomento.
Il tag title (che tu di solito non vedi quando sei sul sito web o sulla pagina web perché nascosta nel codice HTML) è stato reperito dal motore di ricerca e ti viene restituito sotto forma di link di colore blu. Quando clicchi sul link atterri sul sito o la pagina relativa a quell’argomento. Sotto il titolo trovi in verde la url, o permalink, e sotto ancora trovi la descrizione (tag HTML meta description).