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calcolo del page rank e formula

Page rank: calcolo, formula e funzionamento

Page rank !! Se ti stai avvicinando alla SEO probabilmente questo termine non ti è del tutto sconosciuto ma forse non ne comprendi appieno il significato. Cercherò di spiegartelo in modo semplice.

Quando mi sono imbattuta la prima volta nella formula del page rank mi è preso un colpo e mi sono detta “oddio devo memorizzare questa roba”? Comunque con santa pazienza mi sono messa a studiarmi anche questo aspetto della SEO e ho iniziato chiedendomi chi avesse inventato questo algoritmo.

Chi ha inventato il PageRank

L’indicatore detto page rank venne inventato da Larry Page e Sergej Brin, fondatori di Google, ed è stato brevettato presso la Stanfond University.
Il nome è una somma dei termini “rank” (valutazione) e “page” (sia inteso come pagina che come il cognome del suo creatore).
Esso è un algoritmo che può valutare tutti gli oggetti web connessi da citazioni, e in origine consisteva in uno dei fattori più importanti alla base del posizionamento su Google (nel 2008 veniva addirittura descritto come “la parte più importante dell’algoritmo di posizionamento di Google”).
Oggi non è più l’unico parametro in circolazione, ma riveste ugualmente un’importanza da tenere a mente nell’ecosistema dei fattori del ranking di Google. Esistono infatti molti altri algoritmi (come l’Hummingbird, il TrustRank e l’HITS) e questo ci ricorda che ci troviamo di fronte a un “minestrone” di formule di giudizio che operano congiuntamente per determinare posizionamento.

Se anche tu sei affascinato dal posizionamento sui motori di ricerca, prosegui la lettura dell’articolo.

A proposito, pagerank a parte, per migliorare il ranking del tuo sito potrebbe esserti utile questo tool. Dagli uno sguardo.

SEOZoom

Cos’è il page rank

Si tratta di un algoritmo che assegna un valore numerico a ogni link esistente nel web.
Esso serve a classificare le pagine web con un valore che va da 0 a 10, e questo valore viene assegnato da Google a ogni pagina web in relazione ai documenti esistenti nel web.
Il motivo per cui Google ha creato un algoritmo in grado di classificare e attribuire un punteggio ai siti web sta nel voler definire il livello di popolarità di una pagina in una maniera quanto più oggettiva possibile.

Sostanzialmente serve a stimare la probabilità che una pagina sia visitata, ovvero che una persona giunga su quella pagina cliccando su un link.

Occorre dire che il PR non va sovrastimato attribuendogli poteri miracolosi nel ranking di un sito, perché è solo uno delle migliaia di fattori e segnali che entrano in gioco nel determinare il posizionamento di una pagina.

Il pagerank di ogni pagina viene influenzato da una moltitudine di fattori come:

  • la struttura e gli elementi linguistici utilizzati al suo interno
  • caratteristiche specifiche proprie della pagina in esame
  • la valutazione sul comportamento degli utenti (numero di click sui link ecc.)
  • che insieme contribuiscono a valutare il valore complessivo.

Valuta il numero di siti che rimandano a una certa pagina, e il suo valore è influenzato sia dal numero dei backlink che dal loro peso in termini di pagerank: come vedremo tra poco, alla base del suo calcolo vi è una formula non proprio limpidissima.

Page Rank toolbar di Google

Per diversi anni Google mostrava, attraverso una toolbar, il valore del page rank di una pagina o di un sito web.

Nel 2014 la toolbar è stata chiusa da Google e già dal 2011 veniva aggiornata con meno frequenza, questo ha fatto si che molti pensassero che il P.R non fosse più importante e fosse caduto del tutto; ma non è esattamente così.

Il fatto che Google non metta più a disposizione la toolbar non significa che sia stato eliminato dall’algoritmo di Google, tuttavia è assolutamente vero che non ha più la rilevanza e l’importanza che gli si attribuiva una volta, ma è ancora attivo.

Funzionamento 

Una delle cose a cui ti dovrai abituare nella SEO è il mistero che spesso si nasconde dietro agli algoritmi di Google. D’altra parte se Big G ci svelasse tutti i segreti dei suoi algoritmi sarebbe troppo facile fare SEO e ci renderebbe la vita troppo facile, vero?

Anche l’algoritmo del PageRank è sconosciuto e non ne possiamo carpire tutti i dettagli, quello che sappiamo però è che viene aggiornato e modificato frequentemente (così come tutti gli altri algoritmi di Google).

Calcolo del page rank

Per diversi anni Google ha mostrato, attraverso una toolbar, il valore di una pagina o di un sito web. Questo valore era però facilmente truccabile, utile a coloro che svolgevano operazioni di compravendita di siti. Era possibile ad esempio impostare dei redirect da pagine autorevoli ad altre molto meno per “assorbire” il rispettivo pagerank senza alcun merito oggettivo.

Nel 2014 la toolbar è stata chiusa da Google, anche se già dal 2011 veniva aggiornata con meno frequenza: questo ha fatto sì che molti pensassero che il PR non fosse più importante e fosse decaduto del tutto, ma non è esattamente così.

Una delle cose a cui ti dovrai abituare nella SEO è il mistero che spesso si nasconde dietro agli algoritmi di Google. D’altra parte se Big G ci svelasse tutti i segreti dei suoi algoritmi sarebbe troppo facile fare SEO e ci renderebbe la vita troppo semplice, vero?

Il pagerank si appoggia su un grafo di collegamenti nel web composto da nodi (le pagine) e da archi (i legami che le mettono in relazione tra loro).

Questo algoritmo è sconosciuto e non ne possiamo carpire tutti i dettagli, quello che sappiamo però è che viene aggiornato e modificato frequentemente (così come tutti gli altri algoritmi di Google).

Quando ho visto per la prima volta la formula per il calcolo del pagerank mi sono spaventata, come puoi notare dalla foto a inizio della pagina! Ma siccome io sono una che non molla, mi ci sono messa d’impegno per approfondire e sono certa che puoi farlo anche tu.

Formula del PageRank

La formula è piuttosto articolata vediamo di fare chiarezza in questa equazione

formula page rank come calcolarla

Cos’è il PR (A)

PR (A) del pagerank

A è la pagina di cui vogliamo calcolare il page rank.

Damping factor

damping factor

Di cosa si tratta? Quando un utente visita un sito o una pagina web esistono due possibilità:

  1. passare ad un altra pagina
  2. non passare ad un altra pagina

Nel caso decidesse di andare a visitare un’altra pagina web dovrà farlo passando attraverso un link. Il Damping Factor è un fattore che Google stesso stabilisce e che indica la probabilità che un visitatore decida di passare ad un altra pagina o meno.

Il damping factor ha un valore definito da google e che si aggira intorno al 0,85.

In alcuni casi questo valore potrebbe variare in quanto Google lo aggiusta per decidere la percentuale di page rank che deve transitare da una pagina all’altra e il valore di PR minimo attribuito ad ogni pagina in archivio.

L’algoritmo è fondamentale per comprendere come Google assegna importanza ai link che riceve una pagina.

Come si misura

Il pagerank si può misurare come un valore da uno a dieci, al cui crescere sale anche l’importanza che esso riveste agli occhi di Google.

L’algoritmo sul quale si basa non è di dominio pubblico, ed è costantemente soggetto a evoluzioni per renderlo più rispondente agli obiettivi di Google in fatto di qualità nella valutazione dei contenuti.
Nel corso degli anni si sono sprecate le tecniche per alzare il valore del PR, come gli schemi di link e le link farm, che via via sono diventate sempre più deprecate.

Il pagerank viene ancora utilizzato?

Nell’ultimo trimestre del 2014 Google ha dichiarato che non avrebbe più aggiornato il valore visivo della barretta, ma che sarebbe comunque rimasto un parametro adottato nella valutazione dei siti.

Fino al 2016 era visibile attraverso una sezione nella toolbar dalla quale si poteva consultare l’indicatore: in seguito questa parte, ora invece è stato reso invisibile agli occhi di noi operatori umani.
Fino a pochi anni fa, il pagerank era un semaforo che ossessionava webmaster e SEO sulla qualità del proprio lavoro.

La dannata barra verde veniva coltivata per raggiungere un segno concreto del successo di un sito web agli occhi di Google, o almeno così pensavano le persone.
Questo segnalatore spingeva i professionisti a occuparsi principalmente della sua crescita e non della qualità del progetto web stesso.

Ancora oggi però è incluso tra le tecnologie che Google utilizza per valutare l’importanza di una pagina web e perciò per decidere l’ordine con il quale i risultati devono posizionarsi sulle serp.

Sicuramente però non si tratta più della stessa importanza che questo “fanalino” aveva fino a qualche anno fa, siccome nel frattempo sono sorti numerosi altri fattori reputati altrettanto se non più importanti nella valutazione per il posizionamento. Se vuoi conoscere tutti i fattori attualmente in atto ti consiglio di seguire un corso SEO online.

Nel corso degli anni le tecniche di manipolazione basate sulla link building si sono fatte più sofisticate, perciò è ragionevole supporre che questa forma di calcolo si sia fatta più evoluta per essere meno influenzabile da fattori esterni non ragionevoli.

Il pagerank ha una diretta relazione con la popolarità di un sito web. La link popularity e il pagerank sono entrambi dei rilevatori dell’importanza della pagina, ma agiscono secondo diverse sfumature.
La link popularity è una sorta di voto che si esprime sotto forma di quantità di link che una pagina riceve attraverso degli anchor text corrispondenti a quella parola chiave rispetto a cui si valuta l’importanza della pagina.

Se ricevo tanti link con testo ancora “studiare SEO” la mia link popularity è superiore a quella di altri siti sulla SEO che non ricevono altrettanti collegamenti con lo stesso termine.

Migliorare il pagerank è ancora un obiettivo legittimo per i SEO professionali, un’attività che mira ad aumentare l’importanza di tutta la pagina, siccome i backlink sono ancora un importante fattore di ranking.

L’importante è non ridurre la propria attività di ottimizzazione SEO al solo miglioramento del pagerank, perché si finirebbe così per trascurare altri fattori altrettanto importanti e cruciali per la user experience.

Questa è una delle cose che ho imparato mentre svolgevo il corso per diventare SEO specialist

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