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Google MUM: il nuovo algoritmo è super-potente!

Google MUM (acronimo di Multitask Unfield Model) è un nuovo algoritmo di Google che sostituisce il precedente BERT. 


Google MUM (acronimo di Multitask Unfield Model) è un nuovo algoritmo di Google che sostituisce il precedente BERT. 

Come dichiarato da Big G, MUM è circa 1000 volte più potente di Google BERT. Riesce a gestire 90.000 domande al secondo e rispondere in ben 75 lingue diverse! 

Secondo il responsabile dell’area Search di Google, Pandu Nayak, MUM non solo abbatterà la barriera della comprensione linguistica ed offrirà info più precise e dettagliate; ma in futuro l’algoritmo verrà utilizzato anche per creare nuovi metodi di ricerca e analisi.

Di seguito vi indicheremo come funziona Google MUM, quali sono i suoi punti di forza e quali sono le Best Practices per “andare d’accordo” con il nuovo algoritmo. 

Google MUM: come funziona

Come avrete sicuramente notato, da qualche mese, se provate ad effettuare una ricerca su Google tra i risultati troverete anche delle query collegate all’argomento cercato. 

Questa “sezione” viene gestita interamente dal nuovo algoritmo Google MUM, in grado di elaborare automaticamente e proporre fino a 8 query diverse con relative risposte. 

Così facendo l’utente potrà consultare i risultati della sua ricerca e inoltre avere un’ampia panoramica sull’argomento grazie proprio alle query automatiche. 

Quindi, la finalità dell’algoritmo è migliorare le ricerche semantiche sulla pertinenza di argomento.

La tecnologia utilizzata si basa su diverse tecniche di NLP (Elaborazione del Linguaggio Naturale), tra cui l’apprendimento per trasferimento con T5 (il Text-To-Text Transfer Transformer).

Le Best Practices

A quanto pare con Google MUM la “forza” delle parole chiave è diminuita notevolmente. 

Dal 10 Luglio 2021 in poi (data dell’implementazione del nuovo algoritmo) più che basarsi principalmente su parole chiave, per migliorare il posizionamento di pagine e articoli ci si dovrà basare su gruppi di elementi discorsivi. 

Quindi i contenuti dovranno includere gruppi di elementi linguistici come parole, frasi ed espressione, in modo da agevolare anche la ricerca degli assistenti vocali. 

In pratica sarà bene focalizzarsi su un preciso topic e svilupparne i contenuti tenendo presente le richieste degli utenti e la ricerca da assistente vocale. Andranno quindi sviluppati puntando magari su una risposta ad una domanda piuttosto che su una determinata keyword. 

Esempio

Se i vostri contenuti riguardano il mondo del fitness e della meditazione, al posto di svilupparli basandole su precise keyword dovrete realizzarli basandovi sulle query più cercate riguardo l’argomento scelto. 

Ad esempio se vi occupate di Pilates, ovvero avete un sito o un blog in cui consigliate attrezzature, prodotti, attività da svolgere, esercizi ecc., dovrete sviluppare i contenuti rispondendo a specifiche domande. 

Quindi se prima vi focalizzavate sull’inserimento di determinate keyword come “pilates esercizi”, “pilates a casa”, “pilates benefici”, ora dovrete concentrarvi sull’inserimento di gruppi di elementi discorsivi in grado di rispondere alle query più cercate. 

Ora vi focalizzerete sul dare risposta alle query “Per chi è consigliato il pilates?”, “Quante volte a settimana si può fare Pilates?”, “Quanto costa un corso di Pilates?” e così via. 

mum algoritmo

Per poi entrare man mano sempre più nello specifico e applicare lo stesso principio anche ai contenuti correlati come ad esempio i tipi di esercizi da svolgere, obiettivi del Pilates, ecc.. 

Scopri di più anche sugli altri algoritmi di Google.


100s_frank

Cos'è per me la SEO? Prima di tutto una passione per quella miscela misteriosa che porta un sito ai primi posti nei motori di ricerca. La SEO è una materia dove non si smette mai di studiare.