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algoritmi Google storici e recenti

Algoritmi e Google Update: quali sono, come funzionano e come impattano sul posizionamento

Algoritmi e Google Update: di cosa si tratta

Questo non è altro che un insieme ben definito di istruzioni (o operazioni) ordinate all’interno di una sequenza, che hanno come fine quello di risolvere un determinato problema.

Esistono innumerevoli algoritmi, progettati per risolvere le problematiche più disparate che vanno dall’ordinare un elenco di nominativi al mappare il genoma umano.

Lo sviluppo di questi “robot virtuali” è reso possibile grazie all’intelligenza artificiale, che oggigiorno fa parte della nostra quotidianità. Infatti è sufficiente accedere a proprio profilo Facebook e scorrere nella sezione “persone che potresti conoscere” per ammirare il loro magico potere.

I profili suggeriti non sono casuali, ma sono il frutto di una serie di operazioni eseguite da un algoritmo, in questo caso quello di Facebook.

Allo stesso modo, quando ricerchiamo qualcosa su Google ci vengono mostrate delle pagine che sono il risultato del lavoro di più algoritmi, i famosi algoritmi di Google

Algoritmi Google: cenni storici

Gli algoritmi di ricerca Google vengono aggiornati continuamente ogni anno, effettuando nella maggior parte dei casi delle modifiche che non hanno un grosso impatto sulle SERP. 

A volte però, Google decide di apportare dei cambiamenti importanti che vanno a stravolgere le metodologie di lavoro dei SEO manager e che di solito coincidono con l’introduzione dei principali algoritmi di Google.

Dal 1998 (anno in cui è nato Google) ad oggi, il motore di ricerca è stato protagonista di innumerevoli modifiche. 

Infatti, inizialmente era molto semplice posizionare qualsiasi sito web. Era sufficiente fare keyword stuffing, ripetendo il più possibile le parole chiave, e adottare una strategia di link building, creando dei link esterni (anche di dubbia qualità) che puntassero al sito in questione.

L’effetto di questi primi rudimenti di SEO (se così possono essere chiamati) erano delle SERP con le prime posizioni occupate da risultati di scarsa qualità e poco pertinenti con il reale intento di ricerca dell’utente.

Quality Rater, Google Suggest e Caffeine

Nel 2003, gli autori degli algoritmi Google iniziano seriamente ad implementare il robot virtuale responsabile del posizionamento facile

I siti web eccessivamente ottimizzati iniziano a perdere posizioni nelle SERP grazie al lavoro svolto dai “Quality Rater”, professionisti che hanno il compito di analizzare i contenuti presenti all’interno dei siti web.

Nel 2008 viene introdotto Google Suggest, l’algoritmo che restituisce dei suggerimenti all’utente nel momento in cui questo digita qualcosa nella barra di ricerca.

Nel 2009 è il turno di Caffeine, il quale riesce a velocizzare l’indicizzazione delle pagine web e a restituire risultati più pertinenti. Inoltre, i brand affermati nel mondo offline e che riescono a trasporre la loro autorevolezza online, vengono premiati da Google attraverso un buon posizionamento nelle SERP .    

La prima strage nelle SERP: Google Panda

Nel 2011 viene lanciato Google Panda, uno dei più importanti aggiornamenti degli algoritmi Google che ha penalizzato migliaia di siti web, portando al fallimento molti di questi.

Panda assegna un punteggio di qualità alle pagine web sulla base dei contenuti presenti.

Quando trova dei contenuti duplicati, di bassa qualità, eccessivamente ottimizzati e poco rilevanti, assegna a questi un punteggio basso che porta alla perdita di posizioni nelle SERP.

Google Panda

Per evitare di incorrere in tali penalizzazioni, Google ha deciso di realizzare una guida per i proprietari dei siti web, nella quale vengono elencate una serie di domande da porsi ogni qualvolta si crea un contenuto.

Google Penguin

Nel 2012 è la volta di Google Penguin, un’altra importante evoluzione degli algoritmi di Google. Questa volta però, vengono posti sotto la lente di ingrandimento i link presenti all’interno delle pagine web.

Finiscono pertanto nel mirino di Google quei siti con link:

  • di scarsa qualità;
  • che sembrano poco “naturali” in base al contesto;
  • acquistati;
  • frutto di un sistema di PBN.
Google penguin

Google Hummingbird

Un anno dopo l’aggiornamento di Penguin, nasce un nuovo algoritmo di ricerca, Google Hummingbird.

Grazie a questo i contenuti presenti sul web vengono interpretati meglio da un punto di vista semantico.

Si individua il giusto contesto della query digitata dall’utente, restituendo così risultati sempre più pertinenti e in linea con l’intento di ricerca.

Hummingbird algoritmo foto

Inoltre Hummingbird, poiché riesce a comprendere meglio il linguaggio naturale, permette ad una pagina di posizionarsi per una determinata parola chiave anche se quest’ultima non è presente nei contenuti. 

Update Google: gli aggiornamenti

Mobile Update Google

Nel 2015, gli autori degli algoritmi di Google si accorgono del peso che iniziano ad avere le ricerche da mobile. E che gran parte dei siti web non possiedono ancora una versione dedicata a questi dispositivi.

Ed è così che viene introdotto un nuovo aggiornamento di Google, il quale colpisce tutti quei portali privi di una versione ottimizzata per il mondo mobile. E che di conseguenza sono poco pratici e usabili se visitati da questi dispositivi.

Queste modifiche interessano anche la velocità con cui queste pagine vengono caricate.

Tale aggiornamento verrà poi ripreso e ulteriormente implementato anche nel 2018 e poi nel 2020. 

Rank Brain

A ottobre dello stesso anno, Google decide di mettere di nuovo mano a una delle sue creature nata qualche anno prima, Hummingbird. 

Viene implementato al suo interno un nuovo algoritmo basato su un sistema di machine learning che prende il nome di Rank Brain.

Quest’ultimo continua il lavoro che si era iniziato con Hummingbird, ossia:

  • migliorare l’interpretazione degli intenti di ricerca e di conseguenza definire meglio il contesto delle query; 
  • capire come e quando vengono utilizzati dei sinonimi;
  • rimuovere dalle SERP quei contenuti che risultano essere poco rilevanti e superficiali.

Medic Update

Nella prima decade di Maggio 2018 viene ufficialmente lanciato il Medic Update, un altro dei principali algoritmi Google. I suoi bersagli sono principalmente portali a tema medico, salutistico e finanziario che sono privi di autorevolezza o che sembrano tali anche se anche siti di altro tipo hanno subito cali di posizionamento piuttosto consistenti.

Questi siti web riguardano il filone dei YMYL, acronimo che sta per “Your Money, your life”, i quali appunto contengono contenuti capaci di influenzare in modo importante la vita delle persone

Anche questa volta come in altre occasioni, il colosso delle ricerche ha suggerito alcune linee guida da seguire per non incappare in penalizzazioni, come ad esempio: 

  • sviluppare un profilo di backlink autorevole; 
  • affidarsi a degli esperti della materia in questione per la scrittura dei contenuti soprattutto nel settore finanziario, immobiliare, medico dove il contenuto deve essere scritto da esperti del settore.

Google Bert

Nel 2019 arriva il più importante degli algoritmi Google, Bert che attraverso l’elaborazione del linguaggio naturale riesce ad interpretare e contestualizzare le query di ricerca, riducendo al minimo le incomprensioni.

Google Bert contiene al proprio interno modelli matematici che prendono il nome di Trasformers. Questi rappresentano il cuore centrale dell’aggiornamento e sono i responsabili del processo di analisi di ciascuna parola digitata in relazione alle altre presenti nella medesima frase.

In altre parole Bert rappresenta il miglioramento di Rank Brain, il quale lasciava ancora troppo spazio ai contenuti scritti male, poco rilevanti e privi di un contesto ben definito.

Google Update Luglio 2021: le novità

Il Google Update di Luglio 2021 ha introdotto interessanti novità riguardo la classificazione dei siti nella SERP. 

Attivo da metà mese, il nuovo core update ha lo scopo di migliorare la qualità dei contenuti, rendere più semplice e intuitiva l’esperienza dell’utente sul vostro sito, e penalizzare le realtà ritenute “poco affidabilIi”.

Per le testate giornalistiche più famose e i siti più autorevoli sarà cambiato ben poco, visto che loro possono contare su fattori determinanti quali autorevolezza e anzianità del brand/sito web.

Sono state ben più consistenti le variazioni in termini di posizionamento per i piccoli gruppi editoriali e le piccole attività online. 

La peggio invece (per fortuna!) l’hanno avuta i siti di fake news, i portali che usano la strategia del clickbait, e le piattaforme poco attendibili.

Di seguito vi indicheremo tutti gli aggiornamenti e le modifiche apportate con il nuovo Google Update di Luglio 2021.

Google Update Luglio 2021: cosa cambia

Come avrai già capito, con il Google Update Luglio 2021 l’asticella della qualità si è alzata notevolmente. 

Se vuoi scalare posizioni dovrai puntare forte sulla qualità dei contenuti, sulla credibilità del tuo brand ed ovviamente anche sulle prestazioni del sito (velocità, intuitività, usabilità ecc.).

Quindi va benissimo per i contenuti di qualità, anche se da soli non basteranno a migliorare il posizionamento del vostro sito web.

Da quest’anno dovrete infatti dedicare più tempo alla page experience e rendere più veloce e intuitiva la navigazione. 

Per ridurre i tempi di caricamento delle pagine ti consigliamo di minimizzare i file CSS, i codici HTML e i codici Javascript (esistono appositi plugin). 

Evita di usare cookie e pop-up che potrebbero influenzare l’esperienza dell’utente in modo negativo, organizza al meglio il Menù del tuo sito rendendo i contenuti facilmente accessibili (divisi per categorie). 

Google Page Experience

Per quanto riguarda invece la Page Experience, Google predilige i contenuti ben organizzati e schematizzati. 

Quindi non solo qualità, ma anche ordine.

Il nostro consiglio è di inserire indici e sommari per facilitare la lettura ai tuoi utenti.

Inoltre, il nuovo Google Update Luglio 2021 dà maggiore importanza ai siti ottimizzati per mobile, la ricerca da smartphone e tablet ha infatti un volume di ricerca molto (ma molto) più alto di quelle effettuate da desktop.

In questo caso puoi procedere con l’ottimizzazione di testo e immagini per mobile, ed apportare modifiche grafiche alle pagine. 

Sarà fondamentale stabilizzarle graficamente ed evitare sfasamenti da una pagina all’altra o tra le sezioni del sito web. Dovrai quindi lavorare sui vari layout del sito, delle pagine e degli articoli.

Infine, segnaliamo anche che più ci metti la faccia e più Google ti premierà! 

Creare una pagina in cui presenti la Redazione o lo Staff con relativi link ai profili social sarà fondamentale. Inserisci sempre tutte le info sulla tua attività come indirizzo, orari di apertura/chiusura, prezzi, ecc.. 

E non dimenticare di creare le pagine Cookie Policy e Privacy Policy!

Il colosso delle ricerche aveva preannunciato già a novembre 2020 l’arrivo del nuovo algoritmo, Google Page Experience update che è stato poi ufficialmente lanciato a Maggio di quest’anno.

Questa volta a finire sotto osservazione è stato l’aspetto riguardante l’esperienza utente.
I parametri interessati per tale valutazione sono i Core Web Vitals che si distinguono in:

  • velocità di caricamento della pagina;
  • intervallo di tempo necessario prima di poter interagire con la pagina;
  • quantità di sfasamento degli elementi presenti in una pagina dopo essersi caricata.

Tuttavia il contenuto dovrà continuare ad essere rilevante e pertinente, per restituire sempre risultati di qualità ai googlenauti.


Google Core Update

Google in questi giorni ha annunciato il lancio di un nuovo aggiornamento, ovvero il Google Core Update Luglio 2021. Questo rappresenta la seconda parte di un altro aggiornamento che è stato già lanciato e completato lo scorso mese, il Google Core Update Giugno 2021.

Si tratta di due aggiornamenti molto importanti dell’algoritmo Google che sono stati lanciati in momenti diversi poiché quello di luglio non era stato ancora completato dagli sviluppatori.

Infatti il secondo aggiornamento verrà lanciato oggi 2 luglio 2021, e impiegherà circa quindici giorni per diventare parte integrante del motore di ricerca.

Google inoltre ha dichiarato in un suo blog post che la scelta di tali aggiornamenti è stata fondamentale affinché il motore di ricerca continui a restituire sempre i migliori risultati e, al contempo, riesca a supportare al meglio i creatori di contenuti.

Penalizzazioni Google

Abbiamo visto cosa è successo, come è cambiato e come si è evoluto il cervello di Google nel corso degli anni. Abbiamo visto le regole che man mano il gigante ci ha imposto per raggiungere le vette delle SERP.

Vediamo ora cosa potrebbe accadere qualora decidessimo di ignorare “le sacre linee guida del posizionamento”. 

“Cosa accadrebbe al nostro sito web, ai nostri contenuti e a tutto quello che abbiamo costruito fino a questo momento?”

Nella migliore delle ipotesi potremmo perdere qualche posizione nelle SERP per delle parole chiave, e dover quindi rivedere quei contenuti e apportare qualche modifica.

In alcuni casi potremmo subire un danno a livello di traffico organico, vedendo calare le visite al nostro amato blog. 

In uno scenario decisamente più catastrofico, Google potrebbe decidere di cancellare il nostro sito web o parte dei nostri contenuti, scomparendo così dalla SERP.

Pertanto io eviterei di farlo arrabbiare, e ti consiglio di fare la stessa cosa.

Conclusioni

Nel mentre passano gli anni a casa Google, vengono implementati gli algoritmi presenti e ne vengono progettati e annunciati dei nuovi. Di tanto in tanto scappa qualche aggiornamento, e a volte senza un motivo in particolare vediamo il nostro sito andare giù.

Ma qual è la morale di tutto questo: 

“Google pone al centro del proprio ecosistema l’utente che effettua le ricerche, cercando di restituirgli sempre i risultati più pertinenti e di qualità, e possibilmente regalandogli anche un’ottima esperienza di navigazione.” 

E siccome i posti in pole position nelle SERP sono ultra limited, bisogna fare molta attenzione a ciò che pubblichiamo e a come lo presentiamo. Non siamo più nell’era pre-Google Panda!

Vuoi saperne di più sugli aggiornamenti degli algoritmi Google o pensi di essere vittima di una penalizzazione? Chiedi una consulenza
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